Il tempo di Dio

Il tempo è segnato dalla contemplazione dei misteri della vita di Gesù, secondo l’anno liturgico; le giornate sono scandite dal canto dell’Ufficio divino, nel quale ciascun’ora ha un suo carattere proprio: si parte dalla contemplazione raccolta, propria del Mattutino, con le letture bibliche e patristiche, si passa all’accento laudativo delle Lodi, in attesa meditativa dell’alba e dell’Eucaristia; si sosta nella preghiera “veloce“ delle piccole Ore: Terza – Sesta – Nona, fino all’accento invocativo dei Vespri; infine, all’affidamento serale espresso dalla Compieta.

L’orazione delle claustrali non è solitaria, ma esprime, nonostante la nostra povera, limitata persona, la preghiera corale di tutta la Chiesa universale. L’uso della Parola di Dio, in particolare quella dei Salmi, unisce le voci terrestri a quelle celesti, elevando la preghiera a una dimensione che sta fuori del tempo e raccoglie in sé, con tenerezza materna, tutta l’umanità sofferente, distratta, che vaga per sentieri senza senso e si abbevera a “cisterne screpolate“ (profeta Geremia).